Brutto.

Sfoglio innumerevoli riviste di moda, per lavoro, per diletto e curiosità. Leggo articoli, guardo immagini. Su tutto questo mai una parola di critica: tutto è piacevole, interessante. Forse la bellezza si è impossessata dell’intero comparto moda e io non me ne sono accorta?
Non credo.
Allora mi chiedo: qual’è il ruolo dei giornalisti di moda?
No, non sono nata ieri, so bene che le riviste vivono (o meglio sopravvivono) sugli introiti delle pubblicità che gli forniscono le stesse case di moda di cui devono poi parlare negli articoli.  Però la domanda rimane.
Forse sono le stesse riviste a non avere più un senso: non fanno più vera informazione e questo è il motivo per cui devono contare solo sugli introiti della pubblicità, anzichè sui numeri di copie vendute..
Ma un giornalista che non si permette più di esprimere un vero giudizio allora cos’è? Un po’ mi arrabbio, perchè qualche volta mi sento presa in giro: leggo su riviste, considerate autorevoli, inesattezze o madornali abboccamenti per allocchi. E allora presumo che essere un giornalista di moda potrebbe significare prendere tutto con superficiale leggerezza, considerare la moda un’esperienza che non impegna più di tanto. E così mi arrabbio ancora di più..
In effetti è al web che mi affido quando ho bisogno di confrontarmi su punti di vista eterogenei, nonostante la carta rimarrebbe ancora il mio primo amore.
Io naturalmente non sono una giornalista, nè ho mai desiderato esserlo. Però ho delle idee a proposito della moda. Idee assolutamente personali.
Siccome non sono una giornalista e nessuno mi paga per esprimermi o tacere, su queste pagine irreali dico cosa è bello e cosa è brutto. Secondo me.