Bello.
Penso che nessuno come Alexander McQueen ha saputo indagare attraverso la moda il lato oscuro, quella che io chiamo la bellezza estrema.
Quando guardo le collezioni disegnate da lui mi viene in mente una passeggiata (anni fa) nelle Catacombe dei Cappuccini a Palermo. Luogo lontanissimo dai suoi paesaggi scozzesi. Eppure tra quei cadaveri mummificati e vestiti con i brandelli dei loro abiti migliori, quasi un barocco scarnificato, si respirava quell’aria che McQueen doveva conoscere bene.
Ricordo scarpine di seta di un rosa antico, ormai stinte e tarlate, guanti ingialliti e accartocciati, veli da sposa come vecchie ragnatele.
Ogni cosa sembrava avere un senso. Definitivo.
Come i suoi abiti, con cui non ha temuto di essere grottesco, spiazzante. Così vicino alla perfezione, tanto vicino da morire.