Bello.
Gareth Pugh, con la sua moda, ci ha abituati all’eccesso. Il suo stile si può definire in molti modi: allarmante, gothic, grottesco, spiazzante, tenebroso…
Ma con l’ultima sfilata ha messo un punto.
Un altro segno dei tempi che cambiano. Forse.
Immediatamente, guardando questa collezione, mi è venuto in mente Balenciaga, la sua lezione sempre così attuale.
C’è un desiderio di semplicità in tutto questo. Ma attenzione, la semplicità è il risultato più difficile da ottenere.
Ho pensato anche ai concetti giapponesi di vuoto e pieno, complicatissimi per noi occidentali. Al Giappone mi rimanda anche l’uso del tessuto trattato come un foglio che si avvolge intorno al corpo, si piega e si ritaglia, ma aperto rimane pur sempre una superficie piana.
Lo ammetto, sono rimasta stupita (e non è cosa da tutti i giorni).
Sono convinta che i suoi innumerevoli fan (Gareth è oggetto di venerazione, ne ho avuto la riprova in un negozio MAC), saranno sconcertati, non è questo che si aspettano da lui.
Io credo che dovrebbero riflettere: questa è la sua collezione più rivoluzionaria
Molto interessante! Grazie per tutte le informazioni e la passione che ci metti.
Grazie anche a te!
Wow mi piace questa rivisitazione contemporanea dell’abito lungo, troppo spesso influenzato dal Barbie style 😉
No, il Barbie style non si può vedere nemmeno più addosso alle bambine!