Bello.
Il duo AF Vandervorst a dire il vero mi lascia un pò perplessa. Le poche interviste rilasciate non danno molte informazioni sulle ispirazioni, quindi mi lascio trasportare semplicemente dalle sensazioni personali.
Provengono entrambi da quel bozzolo di concettualismo che è ormai chiamato scuola di Anversa e si vede istantaneamente, anche se non ci fosse il loro nome a tradirli. Si vede anche che lei ha lavorato con Dries Van Noten. Quello che non mi convince è che questi concettuali debbano inserire in ciò che fanno sempre almeno una nota stonata, come a farsi perdonare di occuparsi, in fondo, pur sempre, di qualcosa di talmente frivolo come la moda.
In un outfit come questo, che mi sembra gradevole da più punti di vista: le proporzioni, il taglio, i dettagli.. che senso ha quel frangione a mò di sipario? Me lo sono chiesta e non ho trovato risposta. O meglio, l’unica associazione che mi è venuta in mente è quella frase di Verdone, ormai diventata tormentone: -Famolo strano.. –
è molto bello il tuo blog.
ti seguirò
Il termine “brutto” in effetti era poco usato nella moda. Invece era ora di reintrodurlo!