Bello.
Basterebbero da soli questi due abiti per spiegare la grandezza di un talento come quello di Germaine Emilie Krebs, da tutti conosciuta come Madame Grès. Chiamata anche la sfinge della moda, per i tanti segreti che la accompagnavano e che lei custodì gelosamente. Come Chanel, mischiò fantasia e realtà riguardo alle sue origini, tanto che nemmeno la data di nascita è certa. Di certo c’è che il suo apporto nella moda è stato fondamentale, come ancora testimoniano i ripetuti riferimenti che stilisti contemporanei fanno al suo lavoro.
Era una donna caparbia ed esigente, il minimo che si possa chiedere a chi per istinto insegue la bellezza. Era anche coraggiosa e fiera: durante l’occupazione nazista si rifiutava di far entrare le mogli degli occupanti nel suo atelier, tanto che alla fine glielo chiusero. Poi però si prese la sua rivincita e poco prima della Liberazione fece sfilare le sue mannequins con i colori della bandiera francese.
Chanel, che non era generosa con nessuno, diceva che i suoi vestiti non erano altro che pezzi di stoffa appesi a un busto. In realtà doveva temerla come concorrente ben più di quanto desse a vedere…
Nella storia di Madame Grès ricompaiono nomi che amo, come quello di Lelong, che la convinse a non chiudere l’atelier nonostante la guerra incombente, dicendole: – La Francia ha bisogno di persone come te -. Poi c’è Alaia che, da gran conoscitore, ha salvato molti suoi abiti, per poi donarli ai musei.
Purtroppo morì sola e dimenticata, in un ospizio, immemore del suo stesso nome, oltre che del suo passato glorioso. Come per Poiret, tutti quelli che l’avevano osannata negli anni di successo, si erano poi dileguati. Mondo crudele e calcolatore quello della moda: se non sei all’apice non sei nessuno.
Della sua morte si seppe addirittura dopo un anno, sembra per volere della figlia. In ogni caso a nessuno dell’ambiente, nel frattempo, era venuto in mente di chiedersi che fine avesse fatto quella che un tempo era considerata la donna più elegante di Parigi..
Ho visto una mostra su di lei ad Antwerp nel 2012, mi sono domandata anch’io come fosse possibile che sia stata completamente dimenticata per così tanto tempo. I misteri del marketing..
Finchè qualche furbacchione non deciderà di “rinverdire” il marchio..
Probabilmente, dopo il tuo post, qualcuno ci starà già pensando 😉
Sarebbe solo l’ennesima delle numerose ‘riesumazioni’. Ma prima o poi ci arriveranno..