Bello.
Vito Nesta è un designer che ho conosciuto grazie al web. Lui non si occupa di moda in senso stretto, ma di sartoria si, a giudicare da alcuni suoi lavori. Lo confesso, il suo vaso/ditale ha subito catturato la mia attenzione e non avrebbe potuto essere diversamente..
Certo lui lo mostra in modo ben più gentile rispetto a me, ma l’amore per l’oggetto in sè, credo sia simile. Il ditale è un oggetto antico, un vero e proprio strumento (di protezione, di meccanica manuale) e infine una perfetta dimostrazione di design ben riuscito. Un’altra cosa che accomuna Vito e me sono le origini pugliesi e come per lui, anche per me i ricordi della casa della nonna materna hanno contribuito non poco a creare l’immaginario estetico che da sempre mi accompagna.
La collezione di Vito Nesta si chiama sartoria ed è composta di vasi in vari colori (inDito è il nome del vaso), ma il mio preferito è quello color oro (lo stesso del ditale che uso tutti i giorni): il connubio tra un oggetto apparentemente modesto, ma in realtà lussuoso nella sua semplicità.
Del lavoro di Vito mi piace quella capacità di costruire ponti tra passato e presente, grazie ad oggetti atemporali. Credo di non sbagliarmi se dico che c’è una ricerca di sacralità negli oggetti che prende in considerazione, e me lo conferma il fatto che in una delle sue interviste lui, in modo quasi spiazzante, dichiari che uno dei suoi desideri sarebbe quello di progettare una chiesa..