Bello.
E’ da un pò di tempo che ho intenzione di scrivere di Emanuela Naccarati e del suo progetto Solaris. Da assoluta estimatrice del lavoro di Mariano Fortuny, quale sono, non poteva passare inosservata ai miei occhi questa collezione.
Emanuela Naccarati ha un passato da costumista, e si vede. Nella sua collezione di alta moda i riferimenti storici non sono, come capita a volte (sigh!) un escamotage per catturare l’attenzione o un semplice vezzo per riempire un vuoto di ispirazioni reali. I suoi abiti sono la dimostrazione che la storia, quando diventa parte di una cultura assimilata e amata, può produrre incantevoli novità.
Nel suo caso i riferimenti precisi sono a due artisti che possono iscriversi nel gruppo di coloro che nella seconda metà dell’800 hanno ispirato i movimenti Reform e di ricerca sull’abbigliamento femminile: Lawrence Alma-Tadema e John William Waterhouse. Poi, va da sè che Fortuny entra in campo naturalmente, con i suoi innovativi plissè e la capacità di sintesi ineguagliabile.
Questa è l’alta moda che mi piace: ricerca, storia e modernità. Lanciare ponti, come ragni che tessono tele argentee.
Fatto così, è un lavoro bellissimo.