Bello.
I fatti, non le parole.
Non gli effetti speciali: dj-mangiafuoco, ballerine di can-can, immagini oleografiche in 3D, musiche di altri pianeti.. Tutte cose magnifiche e gradevolissime, ma in fondo inutili, se servono a coprire la mancanza di idee, o quell’unica idea che è sempre la stessa.
E’ vero, si chiama anche circo ed è chiaro che lo spettacolo fa parte del pacchetto. Ma cosa succede se lo spettacolo prende il sopravvento? Possiamo chiamarli stilisti-entertainers? Una nuova veste, un nuovo corso della moda (del business?)..
Potrebbe essere la soluzione. Sfilate come spettacoli fini a se stessi. I vestiti in fondo sono poca cosa: assemblaggio di pezzi di tessuto. E’ il concetto quello che conta, no? Gli stilisti si sentono artisti, gli artisti fanno gli stilisti. Concettuali, naturalmente.
E i giornalisti applaudono, perché questo è il loro ruolo.