Brutto?
Si è appena conclusa la prima settimana della moda torinese o seconda edizione di Modissima. Ecco, già chiamarla settimana della moda, mi è sembrato un atto di presunzione non da poco.. Niente show, niente eventi collaterali..
Non parlerò degli espositori, che senza dubbio avrebbero meritato di essere messi in evidenza con più attenzione e che tra l’altro mi hanno riservato qualche piacevole sorpresa. Non ne parlerò perché ho promesso a me stessa di non parlare mai di amici e conoscenti. Troppo arduo sarebbe coniugare amicizia e obiettività (non sono temeraria fino a questo punto..).
Parlerò della location. Una banca. Fin qui niente di male. Anzi. Mi sarei aspettata un salvifico guizzo di ironia, quasi un autogol ben orchestrato. Visti i tempi che corrono..
Invece niente. Moquette rosso impiegatizio, luci al neon con controsoffittatura, piante di rappresentanza e atmosfera glaciale, anzi peggio, asettica. Che è come dire né carne, né pesce. Persino all’ingresso la presenza della manifestazione all’interno era a malapena segnalata.
Parliamoci chiaro, io non mi aspetto il triplo salto mortale o i fasti delle fashion week storiche, ma in fondo anche la mancanza di fondi può diventare un incentivo per differenziarsi e produrre interessanti esperimenti. Almeno per provarci. Certo bisogna che chi si occupa dell’organizzazione un po’ di moda la mastichi. Perché altrimenti si cade irrimediabilmente nel tranello in cui troppo spesso cade questa città: avere a cuore più la visibilità fine a se stessa piuttosto che un progetto con gambe e testa in grado di durare nel tempo.
E per volare, poi, sono necessari professionisti e abilità specifiche. Niente da fare, con l’approssimazione non si vola.
Qualcuno obietterà che i professionisti costano, Beh, dipende.. Se il progetto è davvero valido, qualche professionista disposto ad investirci tempo lo trovi. A patto di non vendergli fumo.
Ora lo so, di essermi fatta qualche nemico in più. Anche se in realtà spero che chi di dovere, apprezzi almeno il tentativo di una critica motivata..
Concordo in pieno, decisamente triste come “settimana della moda”, i creativi, torinesi e non, meritano di piu’!
Speriamo che qualcuno ci senta..