Bello.
Ho amato da sempre questo abito, è di Madeleine Vionnet, datato 1929, l’anno del crollo della borsa di Wall Street. Un anno cruciale, in cui la povertà di lusso di Chanel cominciò ad andare stretta. Coloro che, nonostante la crisi, continuavano ad essere ricchi, non desideravano mettere in piazza la loro fortuna (da veri puritani), d’altronde non volevano nemmeno apparire come quelli che la ricchezza l’avevano repentinamente perduta.
La moda aveva bisogno di cambiare ancora. Chanel cercò un compromesso arricchendo i suoi abiti con cascate di gioielli falsi o veri, mischiati, così da confondere le idee. Vionnet non era fatta per i compromessi, cercò, come al solito, il suo punto di vista più autentico.
Questo abito, secondo me, ne è la prova: semplicemente lussuoso. Ma è un lusso nuovo, non c’è nulla che luccica, c’è una cognizione del corpo che è prepotentemente dinamica e allo stesso tempo sensuale.
Significa che il rapporto corpo-movimento-bellezza è compiuto.
E’ stupendo, indossato deve essere ancora piu’ bello.
E non sai come mi piacerebbe almeno toccarlo..!
è un abito magnifico. eleganza allo stato puro.
Infatti. Da abiti come questo si intuisce la distanza abissale tra un creatore di moda ed uno stilista.
Oggi pure Belén fa la stilista se non erro. 😦
Verrebbe da dire ‘Porci e cani’. Ma sono una signora e non lo dico..