Bello.
Mario Brunello è un violoncellista di cui ho grande stima, per la musica che suona ma anche per ciò che dice e che fa. Ha scritto un libro che si intitola Silenzio, in cui racconta il senso di quello che Schubert chiamava l’ottava nota.
Brunello ha poi preso un capannone dismesso, l’ha ridipinto, l’ha chiamato Antiruggine e l’ha aperto a chiunque volesse ascoltare la sua musica in divenire: quelle che comunemente si chiamano ‘prove’.
Lui dice: – ..mi dispiace che il lavoro delle prove vada perduto. E’ come buttare via quintali di stoffa per fare un vestito. Cosa ne facciamo di quel materiale? -.
Ecco un parallelo con la moda che nessuno aveva mai pensato.