Bello.
Dopo aver letto l’autobiografia di Elsa Schiaparelli, Shocking life, mi è sempre rimasta la voglia e la curiosità di approfondire gli ultimi anni di attività della couturier.
Schiaparelli aveva lasciato il mondo nella moda nel 1954 (lo stesso anno in cui sarebbe riapparsa Chanel, sua rivale storica), non senza sconforto: basta leggere alcuni brani del suo libro per intuire quanto le costò questa scelta. Un mondo, con le sue regole e i suoi splendori, era tramontato, la clientela era radicalmente cambiata e il business stava diventando la parola chiave.
Sfogliando però alcune foto dei suoi abiti di quel periodo, faccio fatica a pensare a una Schiap priva di idee o di inventiva:
Tutte le immagini si riferiscono a capi realizzati dal 1948 al 1954.
Credo che si avverta un’urgenza di cambiamento, anche di semplificazione; oserei dire, in qualche caso, addirittura di minimalismo, ma trattandosi di Schiaparelli mi rendo conto che oserei troppo..
Più probabilmente è la dimostrazione che la couturier non aveva perso affatto il suo fiuto per il futuro, né la sua capacità di anticiparlo. Solo i tempi erano cambiati, e non era più principalmente il talento il metro di giudizio.
E ancora mi chiedo, quanti insospettabili hanno attinto a questa inesauribile fonte di pura e vera avanguardia senza nemmeno menzionarla? Di Elsa Schiaparelli circolano sempre le solite immagini del periodo surrealista, che sono ormai diventate un cliché per riviste, mostre e affini; persino gli omaggi dei vari stilisti contemporanei difficilmente si scostano da lì.
Che sia una strategia ben architettata per confondere le acque e non far risalire alla vera artefice di tanti outfit contemporanei?
L’ho sempre amata, vado subito a cercare la biografia!
Ti piacerà, ne sono certa: la sua vita è stata davvero emozionante come un romanzo!
ma è quella del “rosa schiapparelli”?
Certo. Il rosa shocking è un’invenzione della Schiaparelli.