Bello?
E’ innegabile che durante le ultime sfilate milanesi si stiano palesando due scuole di pensiero, o macro-tendenze, o meglio due rette parallele che temo non si incontreranno mai.
Una è quella che ho battezzato come fattore Prada, e l’altra si potrebbe definire scuola Valentino. Ecco, di questo secondo gruppo fa parte l’ultima collezione di Alberta Ferretti per l’autunno inverno 2015-16.
Sono le due tendenze che sembra stiano risultando più convincenti sia sul piano mediatico che su quello commerciale. Mentre nel primo gruppo la ricerca è tutta concentrata sull’imperfezione chic (grazie ad Arianna per la definizione!) e sui risvolti concettuali dello straniamento che ne consegue, nel secondo gruppo la ricerca si sposta su un piano prettamente artigianale. La donna-tipo è un’ancella irraggiungibile e non a caso i riferimenti sono spesso rivolti a un passato molto lontano e classico: il Rinascimento, i pittori fiamminghi, i pre-raffaelliti..
Inutile dire che entrambi i gruppi alla lunga mostrano i loro limiti (e a giudicare dall’ultima sfilata, persino Miuccia sembra essersene accorta), e poiché a me piacciono invece i cani sciolti, resto collegata, in attesa di scorgerne e poterli apprezzare.
io adoro questo stile, gratifica in pieno il mio lato romantico!
Posso immaginarlo. Il romanticismo non muore mai.
Stile sicuramente raffinato, ma non siamo un po’ saturi di tutti questi generi???
La mia risposta è si. Almeno io lo sono.