Bello.
Si chiamava Théatre de la Mode e fu esposto a Parigi il 27 marzo 1945, a guerra appena finita. Non c’erano tessuti e quel poco che c’era doveva essere utilizzato con infinita parsimonia. Quindi si utilizzarono manichini in miniatura fatti con filo di ferro e testine di bronzo. Tutte le maison che erano sopravvissute alla guerra vestirono queste bambole alte 70 cm, con le loro ultime novità.
“Si è rimesso in pista qualcosa che aveva continuato ad esistere, ma che non era più così conosciuto. Si poteva pensare che la Couture fosse qualcosa del passato che stava per scomparire o che era già scomparsa. Al contrario…” (Robert Ricci).
Quello che mi colpisce in questi tre modelli, è l’incredibile somiglianza con quel new look che Christian Dior avrebbe imposto al mondo con grande clamore mediatico ben due anni dopo.
Delizioso post: è vero, si nota un presagio del New Look, ma solo per i primi due modelli, a mio avviso. Il Patou mi pare si richiami al passato (ottocentesco addirittura).
Grazie del complimento.
Non dimentichi però che lo stesso Christian Dior si ispirò all’800 per il suo new look.