Brutto
Balenciaga autunno inverno 2016/17.
E dopo aver visto l’ultimo scempio di Demna Gvasalia su di un marchio storico a me particolarmente caro, il sospetto si tramuta in qualcosa di più. Penso che sia stato messo in mano a un’orda di giovani e fanatici dell’assemblaggio compulsivo un giocattolo troppo complesso e prezioso. Ecco la nuova generazione di stylist, poco credibili come stilisti, del tutto improbabili come couturier (ma non chiediamo tanto).
Il rischio è sotto i nostri occhi: il giocattolo rischia di rompersi.
Cristobal Balenciaga era colui che Dior (non certo prodigo di lodi) definiva il maestro di tutti noi, e in effetti la perfezione dei suoi abiti era parte fondamentale del suo stare nella moda, insieme a tutto il resto.
Alla luce di questo mi chiedo, ma non era l’heritage dei marchi storici uno dei valori più cospicui, da difendere ad ogni costo? Mi sorge il dubbio che si sia preso un abbaglio, scambiando per storia il vintage dei mercatini del bric-à-brac.
Il disegno appare chiaro, come al solito la tendenza è quella che conta e se la tendenza porta soldi, allora si plaude al genio. Infatti già dopo la sfilata si è parlato di successo. Dando per scontato che lo stilista porterà nelle casse del marchio gli stessi soldoni che sembra aver fatto con Vetements. Eppure i commentatori di settore dovrebbero saperlo che non stiamo parlando dello stesso pubblico..
Sono d’accordo, è una moda contro le donne, l’antitesi di quel che ha fatto Cristobal Balenciaga per noi donne.
Eppure sapessi quante polemiche ha suscitato questo post.. Oggi permettersi di definire brutta una collezione è considerato più grave che andare a rubare.
Concordo. L’ultima cosa bella che ha fatto Demna Gvasalia e’ la collezione che sfilò a Trieste da neolaureato… C’erano un equilibrio e un’idea. Ne ho scritto molto su ariannaboria.blogspot.it
Grazie per l’informazione. Vado a leggerti 🙂