Bello.
Paper dresses, ossia manipolazioni della carta per creare visioni di moda immaginata (o immaginaria).
Visioni necessarie oggi più che mai, per ristabilire quell’indispensabile collegamento con il concetto di abito inteso come il luogo abitato dal corpo. Ed è in questo senso che è proprio il corpo stesso che immagina, attraverso le mani, ma non solo.
Nascono abiti materici, condensato di sensazioni tattili innanzitutto.
Non si può escludere che anche il corpo persegua una sua idea di fantasia, istintiva, immediata. Non meno convincente di quell’altra che è frutto del pensiero.
Gli abiti di carta di studiocinqueealtro.com di Ines Paola Fontana e Roberta Debernardi al Salone del mobile ariannaboria.blogspot.it
Grazie Arianna, ma dove posso vederli? Li ho cercati sulla loro pagina ma non li ho trovati..