Brutto.
Ci sono gruppetti di persone o anche singoli individui -che bazzicano sovente gli ambienti del fashion system- da evitare accuratamente. Sono quelli che io chiamo spacciatori di progetti. Basterebbe guardarli in faccia per capire che sono un bluff: si presentano con modi spavaldi, spendono e spandono in quanto a presunzione menzionando i cognomi che contano, le scorciatoie giuste. Sono sicuri di aver capito tutto e che ogni cosa abbia un prezzo: il loro.
In realtà sanno fare ben poco, a parte i fuochi d’artificio preliminari. A lasciarli fare si va incontro a brutte figure memorabili.
Sono capaci di trasformare qualsiasi evento in una cosa che somiglia tanto alla corazzata Potemkin: una cagata pazzesca.
Per fortuna, a volte, arrivano in soccorso altre persone, ben più credibili, che nonostante le scorciatoie (che si rivelano strade senza uscita), le pseudo-idee (un condensato di pessimo gusto) e la costante improvvisazione, nonostante tutto questo, sono capaci di salvare persino una fashion week che altrimenti non avrebbe chances.
Vi auguro di saper distinguere tra gli spacciatori di progetti e gli altri e di non essere di quelli che pur di esserci sono disposti a dar credito all’incredibile.
Quando poi arriva il momento degli applausi finali, non siate inutilmente generosi e scegliete con cura a chi destinarli. E’ anche così che si esercita un sano spirito critico, che è poi la base di ogni pensiero intelligente.
P.s. La reputazione è come la dignità, se la perdi l’hai persa per sempre.