Fausto Puglisi
Gucci.
Philipp Plein.
N° 21.
Roberto Cavalli.
Alberta Ferretti.
Wunderkind.
Brutto.
Nel 1961 Piero Manzoni mise in vendita 90 scatolette numerate e da lui firmate che valevano quanto l’oro (in base alla quotazione del momento). L’opera d’arte si chiamava Merda d’artista e ogni scatoletta conteneva, per l’appunto, merda.
“Operazione concettuale, autentica bomba a mano di natura post-dadaista. Oggetto duchampiano che crea un cortocircuito doppio, provocando sconcerto attraverso il ribaltamento della natura del contenuto, che viene poi lanciato nelle gallerie come opera d’arte..”.
Queste sono solo alcune delle definizioni che i critici si ingegnarono di trovare. Il gesto era quanto mai interessante e in fin dei conti dimostrava che anche la merda può essere venduta a peso d’oro.
Bruttissimi: un’altra selezione azzeccatissima!
Devo dire (purtroppo) che non ho fatto alcuna fatica a scovare queste chicche…