Oh man! (Da Oscar).

 

Bello.

Questi sono alcuni degli abiti indossati da Mahershala Ali nel bel film Green Book, vincitore dell’Oscar 2019 come miglior film. La costumista del film è Betsy Heimann e così racconta la costruzione del look:

“Vestire Ali nel ruolo dell’elegante e benestante Shirley, che aveva costumi diversi in quasi ogni scena, è stata un’impresa grandiosa. “La prima cosa che ho fatto è stato cercare Don Shirley su iTunes per ascoltare la sua musica”, dice. “Ho scaricato tutte le copertine degli album e ho visto che era un ragazzo alla moda che indossava smoking, cappotti lunghi e casacche. Dr. Shirley era sempre molto composto, anche in abbigliamento casual. Ho trovato la sua foto con una tunica africana, per questo siamo stati in grado di ricrearla per una scena. Mahershala ed io siamo andati a pranzo insieme e abbiamo parlato molto e condiviso le ricerche che entrambi avevamo fatto. Lui era emozionato e mi sono emozionata anche io, è stato un bellissimo momento con lui”.

Tutti gli abiti sono raffinati, ma ancora più evidente è l’eleganza innata con cui li indossa l’attore.

E in questo caso, bando alle ciance e alla faccia della retorica: la classe non è acqua!

Almeno tu.

Bello.

Mia Martini, Sanremo 1989.

Arrivò nona, non esisteva la giuria di qualità e il pubblico da casa giudicò in questo modo sia la canzone che la sua interpretazione, si trattava di “Almeno tu nell’universo”, tanto per intenderci.

Ma voglio seppellire e dimenticare in un angolo piccolo piccolo tutte le polemiche stupide dell’ultimo festival, che non valgono nulla in confronto a lei, alla sua classe.

Oltre alla voce incomparabile, alla forza e alla sua indubbia bellezza, questo abito in quel festival era ed è splendido ( Roccobarocco). Come quasi tutti gli abiti che sceglieva.

Io ho un ricordo di lei, fisso e luminoso come un puntino inciso profondamente nel film della mia vita: una festa di paese al sud, era estate; un palco nella piazza centrale, di quelli importanti, per una festa importante.

Arrivava lei, con un abito rosso, ma di un rosso che non posso dimenticare. Un abito femminile, con la vita stretta e la gonna svolazzante. Aveva cantato alcune canzoni, io non ricordo quali, ricordo però il suo abito e quanto era bella. Talmente bella che io, in quell’età incerta tra infanzia e adolescenza, in quel momento avevo desiderato tanto, ma così tanto, di diventare un giorno come lei.

Ma non si può.

Se oggi penso a un abito rosso perfetto, penso a lei. A quell’estate e a quel momento perfetto.