La rivoluzione.

 

Bello.

Non mi stupisce il corpo esibito, non mi fanno alcun effetto i tatuaggi, nè le pose androgine o il blu nei capelli. Non trovo nulla di disdicevole nell’imperfezione. Nemmeno le note stonate mi sembrano un difetto imperdonabile, semmai a volte potrebbero essere persino un punto a favore. Una sporcatura necessaria. Ma per favore non chiamatela rivoluzione, non fate finta di non vedere il calcolo, l’aria disfatta ad arte, il moralismo al contrario, buono per i finti rivoluzionari, gli alternativi della domenica. Tutto si può rifare, reinventare, basta non scimmiottare. Basta che il talento cammini al fianco del gesto, che lo contenga e sia il punto esclamativo del contenuto. Un punto esclamativo lasciato lì tutto solo non significa nulla.

N.b. Bowie era la rivoluzione.

2 pensieri riguardo “La rivoluzione.

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