The man I wish – 2

missoni 2015

missoni 2015 2

Bello.

Ammetto senza alcun senso di colpa che delle sfilate moda uomo me ne sto moderatamente infischiando. In fondo quel poco che mi è capitato di vedere mi da l’idea che niente di nuovo stia succedendo sotto il cielo: solite tipologie di adolescenti imberbi e gracilini fino al limite del bruttarello. Corpi esteticamente evanescenti, tanto da scomparire quasi dentro agli abiti.  Sembra che non sia chic l’uomo avvenente. Gli abiti poi, simulano l’eterna indecisione tra il super-classico sartoriale e la neo-boheme borghese e annoiata.

Ma da Missoni no. Qui il pettorale ha diritto di mostrarsi e gli abiti, che se pure non brillano per originalità, perlomeno non provocano sbadigli.

 

The man I love.

marras uomo 2015Antonio Marras

Carven 2015Carven

Givenchy 2015Givenchy

Kris van Asche 2015Kris Van Assche

Umit Benan 2015Umit Benan

Bello.

(Tutte le immagini da Vogue.it)

Niente pantaloni a pinocchietto: se il taglio è esatto cadono bene anche se si appoggiano leggermente sulle scarpe. Niente giacche striminzite che sembrano quelle smesse dal fratellino. Niente cappotti portati a mò di mantella, né sciarpe che toccano il pavimento. Niente pantaloni super-slim abbinati a capi- spalla over, tendenza che ha davvero stufato. Insomma, un po’ di stile, ma senza strafare.

E’ così difficile?

Punto e a capo.

erdem

dior 1

dior 2

Brutto?

Erdem e Dior Homme, corrispondenze di amorosi sensi.

Oppure stratagemmi futili e minimali, semplificazioni, piccoli tocchi di customization.  Insomma, niente di che.

 

I nuovi pavoni.

pavoni 1

pavoni 2

pavoni 3

Brutto?

Se negli anni ’60 la cosiddetta rivoluzione dei pavoni aveva un significato dirompente  perchè nuovo era il mondo a cui si affacciavano, oggi i moderni piumati provvisti di ruota al seguito mi lasciano interdetta per la vacuità di cui fanno sfoggio.

Non si sottrae alcuno: giornalisti noti e meno noti, amatori del gossip, frequentatori abituali del fashion-universe, buyers o compratori all’ingrosso, fotografi per professione o per passione, blog-addicted e financo passanti occasionali.

Ognuno di loro ha in serbo una ‘visione’ del guardaroba del moderno dandy. Fanno furore le barbe, i papillon e le giacchine striminzite, così come le caviglie in bella vista e le borse a mano. Ma in fondo non c’è nulla che sia veramente out, basta l’atteggiamento giusto, la posa indifferente, l’aria indaffarata o svagata.

La schiera dei giornalisti si distingue per quel piglio un po’ blasè, un classico rivisitato con tocchi di altri tempi, che fa tanto nouvelle intellectuelle. Qualcuno si rivolge alla sfera mistica: tessuti ruvidi come cilici e aplomb monacale, di solito azzimati come scolaretti.  Mentre i fashionistas accaniti sfoggiano colori accesi e un’estetica decisamente più queer. Sono i più coraggiosi (hanno meno da perdere), ma anche quelli che più facilmente scivolano fuori dal giro. Riconoscibili per il troppo voler fare, tanto da essere tacciati per quelli che arraffano a casaccio dall’armadio.

Poi ci sono i fotografi e i blogger muniti di obiettivo, che spiccano per falsa nonchalance con i loro abiti stropicciati a dovere, molto street, un poco sport, temo anche un po’ puzzolenti (ma è tutto calcolato).

Nessuno di loro inventa davvero qualcosa per il piacere di rompere le righe. Si fanno immortalare con sicuro autocompiacimento, a volte sornione, a volte evidente. Pubblicano volentieri questi scatti ‘rubati’, come stellette al valore. Ma di quale valore si tratta?  Essere riconoscibili, essere portati a esempio di nuova tendenza. Essere semplicemente.

Perchè per loro l’abito fa il monaco, eccome!

p.s. Immagini prese da The Sartorialist, l’Eden del pavone.

Il corvo. The crow.

mcqueen 2014 1

mcqueen 2014 2

mcqueen 2014 3

Bello.

Sfilata uomo 2014 per Alexander McQueen.  Il gotico colpisce ancora, ma in definitiva gli abiti sono belli da guardare, accurati e abbinabili a stili diversi. Un bell’esercizio di stravaganza nella normalità.

Peccato per quei modelli, tutti con la faccia da uccelli del malaugurio..

La tendenza è chiara: più sei disturbato e disturbante e più sei cool.

 

Beautiful.

Alexander McQueen 2014.  Gothic strikes again, but definitely clothes are beautiful to look at. They are accurate and can be combined with different styles. It’s a good exercise of extravagance in a normal way.

What a pity for those models, with a face like birds of ill omen..

Trend is clear: the more you are disturbed and disturbing the more you are cool.

Just like a man.

E. Tautz 1

E. Tautz 2

Bello.

E. Tautz.  The man I wish. Abbastanza coraggioso da rimanere classico, abbastanza strange da eccedere un pò. Talmente ‘maschio’ da fregarsene dei generi.

Parlo dei vestiti, perchè i modelli non si possono guardare.

 

Beautiful.

E. Tautz.  The man I wish. Brave enough to be classic, ‘strange’ enough to overdo a bit.  So manly to don’t care about gender.

I talk about the clothes, of course, because models are unwatchable.

Umit Benan: un gentleman a Istanbul.

umit benan

Bello.

Mi occupo poco di moda maschile, come si può vedere dai miei post, ma la sfilata SS. 2014 di Umit Benan mi ha davvero conquistata.

Effendi si intitola la collezione ed è chiaramente un omaggio alle origini turche dello stilista. Un omaggio sentito ed emozionante, si intuisce.  L’eleganza che traspare è davvero insolita, a metà strada tra rimandi etnici e classicità.  L’etnico è ripulito da dettagli inutili, fino a diventare un quasi folklore minimalista, mentre per il classicismo la consulenza per Trussardi ha lasciato un segno ben evidente.

Bello anche il video che documenta la preparazione della sfilata, in un clima che appare disteso, quasi da festa turca.  Un bell’esempio di vita che traspare dagli abiti e abiti che raccontano uno stile di vita.