Bello?
Mi ha lasciata freddina la collezione di Riccardo Tisci per Givenchy SS2014. Non è tanto la scelta del tema: l’Africa -certo ormai un tema talmente dibattuto da prestarsi difficilmente a visioni illuminanti- è piuttosto lo svolgimento -moderatamente ingessato, a tratti annoiato- che non mi convince. Gli abiti non sono certo brutti, aleggia un po dovunque un certo realismo, che a onor del vero è stato una costante di molte collezioni. D’altronde bisogna pur vendere.. Realismo accentuato, come altrove, dai sandali raso-terra di stile francescano e dalla presenza di colori e pezzi che si abbinano facilmente. La ricerca della fluidità però mostra esiti un po scontati, mentre la costruzione di alcuni pezzi sembra rigida.
Si avverte indubbiamente la voglia di comfort, una certa molle eleganza, anche quando lo stile si rivolge al maschile.
Personalmente ho trovato poco gradevole la profusione di paillettes, che poco c’entrano con il resto. Come se il ricorso alle superfici luccicanti sia diventato ormai una prassi ineluttabile, senza la quale una collezione non può dirsi veramente moderna. Lo stesso dicasi per quel trucco simil-tribale che strizza l’occhio all’arte contemporanea. Tutta questa sete di Arte nelle sfilate comincia un po a stufare. Non che il riferimento sia peregrino, è l’applicazione che spesso mi sembra scontata.