Inspiring Delpozo.

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(Vionnet?)

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(Dior?)

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(Capucci?)

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(Balenciaga?)

Bello?

Delpozo, pre-fall 2017.

Ispirazioni autorevoli; i fili della haute couture storica sono avvolgenti, confortevoli e talvolta necessari, direi naturali.

Se poi si considera che il corso delle tendenze considerate di avanguardia si rivolge verso la valorizzazione del brutto, allora possiamo ben dire che qui si fa addirittura una contro-contro-tendenza. O piuttosto si tratta di vincere facilmente?

Bel dilemma. La ragione ci suggerirebbe di non lasciarci incantare da tutta questa poesia fin troppo esplicita, mentre l’istinto andrebbe a braccetto immediatamente con questa estetica senza se e senza ma.

Il guaio è che non siamo mai contenti.

Avanguardia non è solo una parola.

A model presents a creation from the Prada Autumn/Winter 2016 woman collection during Milan Fashion Week

Brutto.

Prada, come già altri, si accoda alla nuova onda dei prontisti e annuncia che la sua collezione di borse sarà in vendita subito dopo la sfilata.  Ma dirlo così, semplicemente,  non sembra fare il giusto effetto.

Allora la macchina da guerra della comunicazione più all’avanguardia si mette all’opera per coniare questa perla di slogan: See Now Buy Now.

Altri tempi quando Madeleine Vionnet (era il 1924!) con i suoi abiti in sbieco, perfetti per vestire più taglie, a parte l’orlo che veniva sistemato mentre la cliente sorseggiava un tè, creava la collezione Made While You Wait.

La collezione era per il mercato americano e lei fu tra le prime ad aprire una boutique a New York e certamente con quella collezione fu la prima a sperimentare qualcosa che molti anni dopo si sarebbe chiamato pret-à-porter. Quel titolo, quelle parole significavano una presa di posizione in fatto di innovazione, proposta, novità e conseguente rischio.  Oggi le parole nella moda mi sembrano svuotate di tutto questo, sono spesso utili per riempire vuoti di idee. Sono buone per spacciare per sostanza ciò che è solo apparenza.

Altri tempi quelli di Vionnet, ma soprattutto un altro uso del linguaggio, che seguiva i fatti, concreti, sostanziosi, e non viceversa.

 

American dreamers 1

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Women of chic are wearing now dresses they bought from me in 1939. Fit the century, forget the year.

Bello.

Il suo nome per intero era Valentina Nicholaevna Sanina Schlee, ma divenne famosa con il solo nome di Valentina. Era arrivata in America dalla lontana Ucraina con molti sogni, una classe innata e una sfolgorante bellezza e con questo bagaglio non indifferente fu capace di vestire grandi star del cinema. Prima fra tutte la Garbo.

Il suo era uno stile misurato, che lasciava però trasparire un lusso sicuro, dichiarato. Non per niente affermava (sfacciatamente): “No matter how broke you are, always travel first class -otherwise you’ll never meet the right kind of people-“

Si intuisce, attraverso i suoi abiti, l’influenza di couturier del calibro di Madeleine Vionnet e  Madame Grès , e come darle torto? D’altra parte scelse le migliori e anche coloro che, agli occhi delle ricchissime borghesi americane, rappresentavano classicità e avanguardia insieme.  Il lusso supremo.

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