The winner – The talented.

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Bello?

La vincitrice del concorso MUUSE x Vogue Talents Young Vision Award 2013 è la svedese Lina Michal, con una collezione che si chiama Heathen Hearts.

Così la stilista descrive il suo stile: volumi organici, promemoria del nostro desiderio primitivo per decorare noi stessi.  Certo, una descrizione molto ‘a effetto’ e immagino che ci sia del sentimento e una buona dose di sensibilità in tutto questo.  Però mi chiedo: non dovrebbero essere i giovani a proporre una visione innovativa? Io non vedo nulla di nuovo in questa moda.

Molti hanno sottolineato che la propensione barocca della Michal è una novità nel settore del design svedese.. Si, certo, ma in fondo cosa importa? La moda ormai da un pezzo ha smesso di avere confini (dal ‘700?) e chi crea abiti può senz’altro prendere ispirazioni dal suo territorio, ma non si aspetti che il mercato si fermi lì.

Quello che più mi stupisce non è tanto il lavoro di questa giovane designer, che essendo alle prime collezioni ha tutto il diritto di sperimentare, quanto piuttosto la scelta dei lettori di Vogue che l’hanno votata.  Ribadendo il concetto che la moda non è arte e che i vestiti servono per vestirsi, come la mettiamo? Noto con un po di sconforto che per vincere i concorsi di moda vale ancora il concetto che bisogna stupire, con abiti magari improbabili che quasi sicuramente nessuno indosserà mai e che quasi sicuramente nessuno comprerebbe mai.

A proposito di talento..