Perchè tutti adorano Iris Apfel?

iris apfel

Brutto?

Tutti dicono di amarla, la portano come esempio di vera trasgressione e stile ultra-personale in una società che ha fatto della negazione della vecchiaia il suo vessillo.

Lei sorride un po’ svagata e un po’ sorniona; presta il suo volto alla pubblicità e si permette stravaganze estetiche che le sono perdonate, tutte.

La sua vecchiaia è diventata la sua filosofia.

E’ paradossale che proprio lei sia diventata un’icona del lifestyle contemporaneo, in questo tempo in cui il vero tabù è proprio la vecchiaia.

Ma piace.

Piace perchè è l’alibi perfetto per fingere di sentirsi in pace con il tempo che passa. E’ l’effetto catartico.

C’è una dose di ipocrisia in tutto questo, che viene naturalmente raccolta e condivisa, mentre non è affatto naturale che lo sia. Perlopiù non accettiamo di invecchiare e ci facciamo complici di un mercato della moda (e non solo) che manda in giro modelli sempre più giovani, pur sapendo che lo zoccolo duro dei consumatori è costituito da persone di un’età più matura.

Facciamo un po’ tutti finta di credere che sia bello avere quegli anni, basta mettersi addosso un mucchio di autentico stile che copra anche gli acciacchi. In realtà vorremmo tanto assomigliare ai Rolling Stones, paladini di quel no-age che imperversa dovunque.

Iris Apfel è il nostro santino. Ci permette di credere al miracolo: che anche vicino alla fine, in fondo non è mai finita…

 

Delitti e misfatti in nome della moda.

fashion orror

Bello.

E’ un piccolo libro di 57 pagine (si infila senza problemi anche in una clutch di dimensioni minime), con una pink-copertina, una grafica accattivante e un titolo azzeccatissimo. Ma soprattutto si legge tutto d’un fiato, regalando numerosi sorrisi, che servono sempre.

Fashion Horror Show (ed. Il leone verde) è scritto da due sorelle che si occupano di moda, lifestyle e molto altro: Giulia e Maurizia Pennaroli (www.torinostyle.blogspot.it). Il libro parla la lingua dell’anti-moda, proprio come piace a me: elenca gli errori e i delitti estetici fatti in nome di una concezione modaiola un po’ superficiale.

Diciamo la verità, nessuna di noi è immune da questo tipo di crimine e infatti non si fa fatica a riconoscersi, almeno un po’, in una (o più di una) delle categorie di “tipi” presi in considerazione (personalmente ho fatto un mea culpa al capitolo che riguarda “la ragazza di cinquant’anni”..).

Una sezione a parte prende in considerazione poi i capi più incriminati del guardaroba, quelli che in un guardaroba almeno decente proprio non dovrebbero entrare. E infine l’ultimo capitolo è dedicato agli evergreen, con cui è davvero difficile sbagliare, elenco che potremmo definire di pronto soccorso per le più imbranate o per i momenti di totale amnesia stilistica.

Insomma Fashion Horror Show non ha la pretesa di insegnarvi a diventare donne di stile (quello non ve lo insegnerà nessuno!), però vi indicherà la strada dell’ironia e soprattutto dell’auto-ironia mentre vi guardate allo specchio prima di uscire, che è poi l’unico accessorio che non passa mai davvero di moda.