Rick Owens: non è roba da principesse.

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Bello.

Rick Owens SS2014.  Se qualcuno avesse ancora voglia di parlare di piccola sommossa (non rivoluzione, dai..), eccone un esempio finalmente calzante.

Le donne della sua collezione invernale erano amazzoni con aria belligerante, ma pur sempre eteree. Qualcuno deve averle fatte incazzare di brutto, oppure si tratta delle sorelle brutte, sporche e cattive, ma tanto tanto donne vere -e non vere donne, che non è la stessa cosa-. E soprattutto in carne e ossa.

Io non sono una dall’incanto facile; insomma lo spettacolo non mi basta, anzi a dirla tutto qualche volta mi puzza pure di specchietto per le allodole.. E ammetto che in un primo momento ho temuto il peggio.

Ma no, non è questo il caso.  Qui si dimostra che i vestiti si possono, si devono fare per tutte.

La sostanza, al di là dei proclami e dello spettacolo, dice che quelli sono abiti che chiunque può indossare. Che sono abiti che vivono insieme al corpo: ti ci puoi arrabbiare o impazzire di gioia, o annoiarti a morte.  Loro ti seguono e sono sempre dalla tua parte, e ti fanno sentire un po meglio. Perlomeno non ti intralciano, che la vita è già così stancante a volte..

Rick Owens i vestiti li sa pensare e fare, poco gli frega quale sia la taglia. Perdipiù non è neanche fesso: lo sa benissimo che il mercato delle over è vastissimo e ancora quasi terra da esplorare. Lo sa benissimo che le cosiddette minoranze sono in realtà delle folle.  Mettici pure la voglia di scardinare qualche luogo comune, ed ecco che il cocktail perfetto è servito.

Speriamo che altri prendano esempio e imparino che le vere rivoluzioni sono altre, ma che le piccole sommosse si vincono con il cuore e con la testa.