A scuola nella maison Dior.

dior studenti

Bello.

L’attenzione verso le nuove leve di designer o aspiranti è un fatto evidente da varie stagioni e non si contano oramai i concorsi e persino i talent per scovare le giovani menti più o meno visionarie che vestiranno il futuro. Ma in casa Dior si fa sul serio e si va quindi alla fonte e cioè direttamente nelle scuole, che sono la reale fucina dei futuri stilisti.

Ottantuno studenti provenienti da ventisette scuole di moda di tutto il mondo sono stati invitati ad assistere alla sfilata haute couture primavera-estate. Ma non è tutto. Sono stati invitati anche nell’atelier della maison il giorno prima della sfilata, per assistere ai preparativi finali prima del debutto. Insomma un vero dietro-le quinte, nel momento in cui le sarte assestano gli ultimi ritocchi e si respira un’aria satura di emozioni.

Finalmente qualcuno si è accorto che può essere questo il pubblico davvero significativo da invitare alle sfilate, piuttosto che le schiere di blogger o presenzialisti. Buoni per un superficiale rimando, che dura giusto il tempo di una stagione.

Il target relativo agli studenti di moda è interessante da più punti di vista: si tratta di consumatori raffinati e mediamente esperti, in più spesso sono anche influencers con qualche quotazione e non da ultimo si tratta pur sempre di un bacino di utenza con un certo appeal, anche e non solo estetico.

In definitiva si tratta di un buon affare da entrambe le parti, visto che gli studenti in questione hanno potuto osservare da vicino il lavoro di atelier, che è il vero sancta sanctorum della moda e finora assolutamente inaccessibile.

Il presidente e ad di Dior, Sidney Toledano, ha infine suggellato l’evento con parole che non posso non apprezzare e che si riferiscono alla ‘minoranza silenziosa’, ovvero i professori:

Sono i docenti i veri eroi: credo che non ci sia nulla di più difficile, ma anche nulla di più generoso, dell’educare i giovani.

E per una volta la patina superficiale cede il passo alla sostanza.