Bottega Veneta: quel fascino discreto della borghesia.

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Bello?

Bottega Veneta collezione SS 2014 firmata dal direttore creativo Tomas Maier.  Una collezione tutta giocata sulla quantità di tessuto e sulle possibilità decorative del tessuto stesso, lasciato solo protagonista, senza l’aggiunta cioè di elementi distrattivi.

Il catalogo è pieno: ruches, volant, plissé, drappeggi, sovrapposizioni.  Il risultato non sempre è all’altezza delle aspettative: gli abiti a volte appaiono spiacevolmente rigidi, complice anche la lunghezza a metà polpaccio che rende tutto più pesante. Dove la lunghezza non va al di sotto del ginocchio, l’abito in effetti si alleggerisce e consente anche giochi di strati più esasperati.

Il richiamo a un certo aplomb borghese è lampante, come del resto sembra chiaro il target del marchio. Quello che non mi convince fino in fondo è l’atteggiamento a metà strada tra una signora classica (vedi gli accessori e l’immagine fisica) e il desiderio di sovra-costruzione che vorrebbe essere un po sperimentale, ma giusto un po.

Il ricorso all’immagine della signora di una certa classe (anche sociale), che morde il freno della modernità mi appare già un poco usurato e noto che qualche volta sprigiona anche una discreta antipatia. Di questi tempi sempre più difficile sembra il ricorso alla scusa che solo se ci sei nata appari ‘in quel certo modo’.  Molte, troppe sono le eccezioni evidenti.

Allora credo sarebbe più gradevole non usare troppi ‘vorrei ma non oso’.  E infondere maggiore coraggio anche nei vestiti.