Brutto.
Censura è una termine che mi fa impallidire e mi lascia senza parole (tante, troppe ce ne sarebbero). L’occasione per riflettere su questa parola me l’ha data un mio post di alcuni giorni fa, che è stato altrove censurato perchè ‘non inerente al tema moda e costume’.
Allora mi sono chiesta, cosa è invece inerente al tema moda e costume? Lo sono gli outfit del giorno? I cinquant’anni di Marc Jacobs? L’ultima borsetta must have?
Mi dispiace sempre quando qualcuno perde l’occasione per riflettere. Di più ancora mi dispiace quando la riflessione non è neppure contemplata. Ma da sempre metto in conto anche questo e a mia volta rifletto su quanta strada ci sia ancora da fare..
Lo spazio che ha censurato il mio pensiero è gestito da persone giovani, amanti della moda, così si definiscono. Deve essere uno di quegli amori da colpo di fulmine, quelli che nascono senza bisogno di un’approfondita conoscenza. Perchè altrimenti bisognerebbe chiedersi se hanno riflettuto su quale sia il significato della parola ‘moda’ (per non parlare del termine ‘costume’). Ci sono scaffali interi che contengono volumi che analizzano questi termini dal punto di vista antropologico, filosofico, psicologico, economico, politico, storico. Culturale.
Io mi permetto di invitarli ad approfondire ed a usare la loro giovane età come un alleato dirompente e portatore di vera innovazione, piuttosto che come un vecchio, cieco censore.
Le critiche non uccidono, la censura si.
ciao, non seguo la moda nel senso stretto del termine (per cui in un certo senso sono sempre di moda o fuorimoda se si vuole :)) ma condivido in pieno il tuo pensiero, la censura in ogni sua forma o settore uccide la libertà e la creatività!
Vero.
Ma chi ti ha censurato!!!!!!
Hamlet, lo sai che una signora non fa i nomi. Ma chissà..