1966
1951
2013
Bello.
Sarà un caso se le velette sono un tema ricorrente delle mie piccole ossessioni (o passioni) quotidiane? E non solo mie, da quanto vedo in giro.
Nascondere la faccia, questo mi viene in mente. Ma più della faccia, gli occhi.
Se in passato la veletta aveva scopi estetici o relativi al pudore, oggi a me sembra piuttosto uno stratagemma difensivo, oppure un sipario adatto a prendere le distanze. Capisco bene il senso: la paura a volte lascia interdetti e muti e la voglia di scappare o celarsi è immediata.
Quel celare lo sguardo potrebbe però anche alludere al tentativo di sfuggire alla decodifica della parte più sincera di ognuno di noi: gli occhi, lo specchio dell’anima. Forse l’anima è rimasto l’ultimo avamposto di una vera e totale privacy?
Per alcuni, temo, che il vero scandalo da nascondere possa essere l’assenza. Dell’anima.