Bello?
L’ultima sfilata di Iceberg mi ha lasciata alquanto freddina. Non è un marchio che seguo molto, lo ammetto. Però ho letto con curiosità l’intervista a Paolo Gerani, direttore artistico della Gilmar (di cui fa parte anche Iceberg).
Curiosa la scelta di affidare ad un’artista cinese, Yi Zhou, la progettazione di una prossima capsule collection donna/uomo dopo aver congedato Antonio Ponte e Roberto Battaglia. Il motivo? Udite, udite: invertire il tradizionale rapporto di sudditanza creativa della Cina nei confronti dell’Italia..
Viene da chiedersi a che pro tutto questo altruismo filo-cinese.. Non c’è bisogno di sforzare troppo la fantasia, il motivo è sempre lo stesso. La società sta facendo grandi investimenti in Cina e poichè non crede che in Europa ci saranno in futuro grandi sviluppi (di vendite), è chiaro che il mercato cinese sembri proprio l’alternativa giusta.
Eccoli gli imprenditori lungimiranti, quelli bravi a fare piani a lunga scadenza, magari mettendoci anche un pò di cuore al posto dei soli numeri..
Pensare che a fine intervista ha anche il coraggio di dire : “..la moda ha bisogno di nuovi talenti e questa è una missione che vogliamo perseguire”.
Nuovi talenti cinesi a quanto pare. Ma le idee non finiscono qui, perchè l’artista (che non ha alcuna esperienza come stilista) verrà seguita nelle varie fasi di sviluppo del progetto da un reality show.
Show è proprio la parola giusta. Peccato, perchè a me sarebbero piaciute altre parole: innovazione, qualità, solidarietà..
Ma quando la nave fa acqua i topi scappano.