Louis Vuitton: la lode del conformismo.

Louis Vuitton - Runway - PFW F/W 2013

Brutto.

Certo dire brutto per l’ultima collezione di Louis Vuitton pare azzardato, in effetti non è tanto agli abiti che si riferisce il termine, quanto piuttosto a un’attitudine, un vizio di forma e di concetto.

La moda che propone questo brand non apporta alcuna novità, si può dire che non lascia segni dietro di sè. Semplicemente si conforma alle richieste della clientela. Una clientela decisamente agiata, con idee ben precise riguardo a come apparire. Evidentemente non una clientela particolarmente attenta al significante, quanto piuttosto allo status symbol, -parola che sembrerebbe antiquata, ma chiaramente così non è-.

Marc Jacobs con questa collezione non rischia una cippa, si può dire che scivola via come il velluto, complice la scenografia, la presenza di una guest star come la Moss, ma soprattutto gli abiti che potevano andar bene dieci anni fa, così come tra dieci anni.  Sufficientemente retrò, adeguatamente eleganti, con quel pizzico di audacia che non guasta mai.  Insomma normalmente anonimi, anche se subito non si nota.

A riprova di quanto sia noiosa la collezione mi viene in mente che c’è voluto lo “scandalo” (?) del video con le modelle/puttane e la notizia dei cinquant’anni del direttore artistico, per dare un pò di sapore al brodo.

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