Brutto?
Guardando le ultime collezioni e osservando le forme degli abiti che propongono, mi è saltata all’occhio una inquietante presenza, che periodicamente si riaffaccia sul corpo delle donne: il corsetto.
Non sono bastati gli avanguardistici anni ’20 e nemmeno i rivoluzionari ’60 e ’70 o il minimalismo dei ’90; niente da fare, con i vitini di vespa dobbiamo avere ancora a che fare.. Ce lo dice chiaramente il ritorno in auge del New Look e poi la corsetteria di La Perla affidata a Gaultier, che non lesina certo con ganci e laccetti. E’ evidente nei virtuosismi di McQueen e nei ritorni di fiamma per Montana e Mugler. Per non parlare della Maison Worth che, come il suo fondatore, fa del corsetto il suo cavallo di battaglia.
C’è voglia di stecche e aggeggi contenitivi. Ma per contenere cosa? Lo sappiamo bene che controllare il corpo e i suoi movimenti naturali significa mettere un freno alle libertà personali: l’invalidamento sociale parte proprio da quello fisico.
La rigidità e l’eleganza formale -quasi ingessata- di certi abiti, fanno pensare a donne abituate a muoversi con compostezza (per non parlare di certi tacchi vertiginosi). Donne disposte a sopportare la scomodità in nome di una femminilità suprema. Così rassicurante (ma per chi?) con quel retrogusto di altri tempi.. E immediatamente mi vengono in mente le perfette casalinghe degli anni ’50, intente a reclamizzare l’ultimo elettrodomestico.
Sarà un caso che tutti i nomi che ho citato all’inizio di questo post siano di genere maschile?
Resto comunque fiduciosa che la storia non si possa fermare e nemmeno rallentare, e che le donne alla fine scelgano perlopiù abiti che soddisfino i loro reali bisogni. Tutto il resto assomiglia a fumo negli occhi e il fumo dopo un pò svanisce.
Premetto che sono una Tipanu all’antica ma a me il corsetto piace assai!
Devi però ammettere che comodo non è.. 🙂
In ogni caso la riflessione è sulla forma del corpo che suggerisce e sul significato simbolico e sociale che trasmette. Ma sul tema sono stati scritti libri, il mio è solo uno sguardo fugace..