Bello?
Qualche giorno fa sono stata a Granville, cittadina natale di Christian Dior e suo buen retiro anche negli anni di grande successo. La villa tutta rosa in cui ha trascorso l’infanzia il couturier si trova nella parte alta della cittadina, circondata da un giardino pieno di fiori un po’ frou-frou, con un’invidiabile vista sul mare.
Persino il salon de the esterno risente non poco di tutto questo rosa confetto.
Che dire poi della testa di Dior che guarda il cielo con un’espressione non proprio felice?
Ma la parte della visita che mi interessava di più era naturalmente la mostra interna, oltre all’atmosfera della villa, che deve aver influenzato certamente il percorso e le scelte di Dior.
La visita si apre con l’immancabile tailleur Bar, simbolo e vessillo del New Look:
Degli arredi originali naturalmente non c’è più traccia, ma è facile immaginare quello stile Luigi XVI tanto caro a Dior, anche solo dalle decorazioni delle boiserie, dei caminetti e della scala interna.
Gli abiti in mostra non sono molti, d’altra parte l’esposizione riguarda più le immagini legate alla griffe che le collezioni vere e proprie.
E anche qui il rosa la fa da padrone:
Sarebbe piaciuto a Dior questo piccolo museo un po’ cocotte? Io credo di si: le donne a cui si rivolgeva amavano le atmosfere rilassanti di una villa immersa nel verde, con quel tocco di glamour della spiaggia a poca distanza. Non è difficile immaginare il giovane Dior immerso nelle letture in una di queste stanze, o accogliere gli amici sotto gli alberi del giardino.
Spiccano in modo inusuale questi due abiti rossi, a mio avviso un poco in contro-tendenza.
E infine, per fortuna, anche un omaggio al passaggio di Galliano negli atelier.
Ho trascorso un piacevole pomeriggio all’insegna della raffinatezza in un luogo dove tutto è predisposto per non urtare la vista. Poi uscendo ho notato la voliera nel giardino, in cui le colombe prigioniere tubavano, ma il suono somigliava più a un lamento. Mi hanno fatto pensare alle donne di Dior, imprigionate nei corsetti e nei metri e metri di stoffa e crinoline.. e improvvisamente tutto mi è sembrato meno piacevole.
Che meraviglia, io adoro il rosa (e anche Dior).
Anche a me piace il rosa. Dior un po’ meno, si era capito? 😉
Al di la della mostra, la villa è un sogno, fa tanto romanzo Rosamunde Pilcher!
Gio
http://larivoltadellereflex.wordpress.com/
E’ vero!